SHIBA

Originariamente allevato per cacciare piccola selvaggina di penna e di pelo, questo cane giapponese sta finalmente conquistando sempre più estimatori anche nel nostro paese. Dotato di aspetto regale e nobile, lo shiba possiede un forte temperamento, un carattere vivace e un grande equilibrio

E' l’impero del sol levante che ha dato i natali a questo meraviglioso ausiliare, originariamente allevato per cacciare piccola selvaggina di penna e di pelo. Sguardo magnetico, furbo e accattivante, meraviglioso pelo folto, forte temperamento e una grande vivacità sono le caratteristiche che subito affascinano chi si imbatte in uno di questi piccoli cani, che sono davvero capaci di catturare il cuore. Oggi sono considerati degli ottimi compagni di vita, ma non per questo hanno perso il loro istinto venatorio; la loro passione per la caccia è ancora tanto forte che sono in grado di afferrare al volo gli uccelli spiccando grandi balzi e di catturare con facilità topi e piccoli predatori come la faina. Dotati di un olfatto fuori dal comune, pare che anticamente gli shiba fossero utilizzati anche sul cinghiale e nella caccia all’orso, che stanavano proprio grazie al loro fiuto, eccezionale.

COMPAGNO DELL’UOMO DA NOVEMILA ANNI
Circa settemila anni prima della nascita di Cristo gli antenati dei moderni shiba accompagnarono i primi popoli che immigrarono in Giappone. Gli scavi archeologici presso i siti lasciati dai jomonjin dimostrano, infatti, che questo popolo aveva cani piuttosto piccoli, di taglia molto simile a quella dei moderni shiba.
Nel III secolo a.C. un nuovo gruppo di immigrati arrivò con i suoi cani in Giappone. Questi, incrociandosi con i discendenti dei cani dei jomonjin, diedero origine a un tipo di cane con orecchie erette e appuntite, e con la coda arricciolata o a falce.
Nel VII secolo la corte di Yamato creò un ufficio di controllo sui cani per cercare di mantenere integrante le razze giapponesi e per renderle parte integrante della cultura dell’impero del sol levante. Con la fine dell’isolamento nipponico (XIX secolo) furono importati in Giappone cani europei e soggetti di una razza conosciuta come chinese chin che furono incrociati con i cani dei nativi delle zone più popolose. I cani delle regioni interne invece restarono puri.
In origine le varietà di shiba erano tre: lo shiba shinshu, del distretto di Naganò; lo shiba mino, del distretto di Gifu; lo shiba sanin, che si trovava nelle zone più a nord-est del paese. Queste tre varietà di shiba, molto simili tra loro, hanno contribuito a differenziare le razze oggi conosciute. Dal ceppo di cani giapponesi originario di quella regione del mondo, infatti, si svilupparono sei razze:
gli akita (di taglia grande), i kishu, gli hojjaido, gli shikoku, i kai (di taglia media) e gli shiba (di taglia piccola).
Il nome shiba è molto antico e vi sono molte teorie sulla sua origine. Una di queste sostiene che la parola significhi boscaglia, ovvero il terreno dove questi cani praticavano l’attività venatoria. Secondo altri invece il termine si riferisce al colore rosso del loro mantello, simile a quello della vegetazione tipica dei loro territori di caccia dove, quindi, riuscivano a mimetizzarsi alla perfezione. Altri ancora, infine, affermano che il termine shiba anticamente voleva dire piccolo. Comunque sia, tutte e tre le ipotesi evidenziano le principali caratteristiche della razza: si tratta di un piccolo cane dal mantello tendente al rosso molto abile a cacciare nella boscaglia. Tornando alle tappe principali della storia di questi cani nipponici, va sottolineato che la Seconda guerra mondiale segnò l’inizio di un periodo davvero buio per la razza: i pochi esemplari sopravvissuti ai bombardamenti furono ulteriormente decimati dal cimurro. Quindi, durante il periodo Mino e Sanin gli shiba vennero considerati praticamente estinti. Solo nel dopoguerra alcuni soggetti furono recuperati dalle regioni più remote e furono stabiliti dei programmi di allevamento. Nel 1949 un tipico maschio di nome Tako fu trovato nella città di Toyama. Tako fu iscritto con il numero uno nel nuovo registro degli shiba. Era alto 36,5 cm ed era di colore rosso. Gli estimatori della razza continuarono a cercare e finalmente scovarono cinque cani con il mantello del giusto colore e questi furono usati per uno speciale programma di allevamento. Oggi, nella loro patria, gli shiba sono una delle razze più popolari; ogni anno nascono circa mille cani che vantano pedigree di tutto rispetto.

È CORAGGIOSO ED EQUILIBRATO
Cane di tipo spitz, lo shiba è molto proporzionato, moderatamente compatto e ben muscolato. Grazie al suo passato di scatenato cacciatore, è veloce, agile ed è capace di variare direzione con rapidità. Il mantello è particolarmente bello, sia alla vista, sia al tatto; è simile a quello dell’husky: il pelo è dritto e ruvido, mentre il sottopelo è soffice e denso. Caratteristiche della razza sono il naso nero, le piccole orecchie aguzze e la coda a ricciolo.
Dall’aspetto regale e nobile dello shiba, in particolare dal suo sguardo caratterizzato da un pizzico di malizia, traspare il suo temperamento baldanzoso, il suo equilibrio, la sua grande dignità. I giapponesi hanno tre parole per descrivere I’indole di questo cane. La prima è “kan-i” che indica il coraggio e la baldanza uniti alla compostezza e all’equilibrio mentale. La seconda è “ryosei” che significa buona natura e gentile disposizione; l’una non può esistere senza l’altra. Il lato più seducente dello shiba, infine, è sottolineato dalla parola “soboku” che indica la naturalezza coniugata a uno spirito raffinato ed esperto. E come non definire irresistibile un cane con queste caratteristiche? Bello e fiero, se fosse dotato di parola la prima che pronuncerebbe è “mio”; il “mio” cibo, la “mia” acqua, i “miei” giochini, il “mio” sofà, la “mia” gabbia, la “mia” auto, il “mio” padrone. Il concetto di spartizione non gli appartiene, è re incontrastato del suo mondo. Se già è disarmante per un potenziale acquirente di shiba incontrare un soggetto adulto a un’esposizione, chi intende vivere accanto a uno di questi cani non avrà più scampo davanti a un cucciolo. Esempio di grazia canina e di fierezza, questa piccola palla di pelo “infernale” vi conquisterà in un batter d’occhio. Non ci sono parole, infatti, per descrivere il fascino che si sprigiona da un cucciolo di shiba. Una cucciolata di cani di questa razza è allo stesso tempo paragonabile a tanti scolaretti che si pavoneggiano e a un gruppo di piragna! Sembrano dei simpatici e irresistibili peluche, ma non bisogna mai dimenticare che non sono dei giocattoli. Anzi, a dispetto del loro aspetto possiedono un fortissimo temperamento. Per questo è necessario che i cuccioli siano abituati fin da subito a socializzare con gli altri loro simili.

PER ADDESTRARLI OCCORRE ESSERE FLESSIBILI
Una cosa è certa: se non siete flessibili, avrete molte difficoltà a educare uno shiba. Sono cani esigenti, vogliono che i loro padroni vengano quando sono chiamati, li nutrano quando hanno fame, li riservino mille attenzione e soddisfino i loro piccoli capricci. Per educarli non bisogna assolutamente usare la violenza, ma il padrone deve farsi riconoscere come capobranco e deve ottenere il pieno controllo sul cane. Con un po’ di pazienza si avrà accanto il migliore compagno che si possa desiderare. Gli shiba odiano le costrizioni. Per questo, per abituarli al guinzaglio, è meglio addestrarli gradualmente, attaccando una cordicella al collare e lasciandogliela trascinare; quindi, la si può prendere in mano e seguire il cucciolo, infine suggerire al cagnolino la direzione e premiarlo ogni volta che si comporta bene.
Adorabili con le persone, sono dominanti con gli altri cani, in particolare con i soggetti della stessa razza; quindi il proprietario deve essere pronto a repentini cambiamenti a seconda della situazione. Generalmente con gli altri animali domestici, ad esempio il gatto, non hanno problemi di convivenza. Imparano senza difficoltà i comandi “seduto”, “terra”, “saluta”, ma far sì che obbediscano al comando “vieni” non è facile. Nell’addestrare un cucciolo bisogna, inoltre, tenere conto che vi sono grandi differenze di temperamento tra soggetto e soggetto: alcuni sono giocherelloni, mentre altri sono seri e compassati. Entrambi però hanno il carattere fiero e indipendente degli shiba. Il fatto però che siano cani con un forte temperamento non deve fare pensare che siano difficilmente addestrabili. Ricordate che sono cani da caccia e che quindi sono stati selezionati per lavorare al servizio dell’uomo; inoltre, amano molto praticare l’agility e possono essere addestrati anche perla guardia; gli shiba abbaiano solo se c’è motivo e quindi sono perfettamente in grado di segnalare con efficacia un possibile pericolo. Per ottenere da questi cani i migliori risultati bisogna lavorare con la natura dello shiba e non contro di essa.